Gli elementi cardine dell’architettura romanica sono quattro:
- L’arco;
- La volta;
- Il pilastro;
- La campata, che si genera dalla combinazione dei primi tre.
L’uso dell’arco, specie a tutto sesto sia come elemento costruttivo sia come elemento decorativo:
- È elemento costruttivo nelle arcate delle navate, del matroneo e delle finestre e negli archi ciechi esterni.
- È elemento decorativo negli archetti pensili.
L’arco è alla base delle coperture in muratura , che sostituiscono quelle lignee delle basiliche paleocristiane: una sequenza di archi crea infatti la volta, che come nell’architettura romana, può essere a botte o a crociera.
Il problema del peso delle volte viene risolto sostituendo la colonna con il pilastro, in pietra o in muratura, a sezione quadrata o rettangolare.
Il pilastro può in seguito diventare a sezione cruciforme oppure composito o a fascio, che, oltre a essere elementi di sostegno, hanno anche funzione decorativa.
Dai pilastri si dipartono i costoloni, nervature in pietra che seguono le intersezioni della volta a crociera dividendola in vele, e ne scaricano il peso sui pilastri stessi.
Inoltre ci sono i contrafforti, grandi e robusti pilastri in muratura addossati alle pareti esterne.
L’elemento che riunisce queste novità strutturali è la campata, cioè lo spazio quadrato che si trova al di sotto di una volta e delimitato da arcate rette da pilastri; essa infatti costituisce la cellula base di tutta l’architettura romanica.
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